Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

La Via Crucis dei nostri giorni

Inserito il 6 Marzo 2024 alle ore 12:56 da Don Gianni Antoniazzi

Gesù non ha vissuto la sua passione soltanto nelle poche ore del Venerdì Santo. Lui è risorto “con i segni della croce”: è il modo per dire che Dio continua a condividere il dolore in ogni uomo. Non siamo soli.

La Quaresima ha le sue ricchezze.
Sottolineo la Via Crucis del venerdì alle 18:00. È un appuntamento caro alla tradizione. Dura 25 minuti. Chi vuole può restare in chiesa per la Messa successiva. In quella breve preghiera facciamo memoria dell’amore di Dio, perché ci sia chiaro che Lui continua a condividere le fatiche e i dolori di ogni persona. Ci considera suoi figli, non scappa dai nostri problemi, anzi, paga con noi la fatica, anche dei nostri sbagli.

Qualcuno, soprattutto fra gli intellettuali, sostiene che “Dio è morto” (Nietzsche) e assente dalla storia (Lévinas).
Da parte mia ho un’idea opposta. Non sarebbe difficile scrivere una Via Crucis coi drammi del nostro tempo: c’è la questione dell’Ucraina, dilaniata da potenti interessi, il dramma di Israele e di Gaza; le violenze nei poveri e la condizione dell’immigrazione. La Via Crucis moderna avrebbe le sue tappe anche in Occidente: per la nostra economia ogni anno 8 milioni di bambini muoiono di fame; con la nostra instabilità distruggiamo famiglie e togliamo ai figli la gioia di una vita serena; per la nostra superficialità e immaturità abbiamo una società triste, vecchia, grassa, indifferente a tutto. Dio ci perdoni. La lista sarebbe lunga.

Assente dalla storia non è Dio. Assente è l’uomo che non vede i problemi, ne parla, risolve poco, qualche volta fa peggio. Una preghiera nella Via Crucis ci aiuterebbe a crescere in maturità e consapevolezza.

don Gianni

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