Grazie per la sagra
Inserito il 19 Giugno 2024 alle ore 20:21 da Don Gianni AntoniazziÈ finita lunedì 17 la 30ª edizione della sagra di Carpenedo. È ancora presto per fare un bilancio compiuto. Tuttavia, è proprio giusto ringraziare per l’andamento di questi giorni ricchi di vita per tutto il territorio.
In generale. L’edizione della sagra di quest’anno ha conosciuto una ulteriore crescita. È ancora presto per fare tutti i bilanci del caso, ma già possiamo spendere alcune parole di commento. Parto dai fatti più semplici. Mi sembra che già sabato sera sia stato consumato tutto il materiale che lo scorso anno era stato impiegato durante l’intero corso dei festeggiamenti. La domenica sera era stata completata la vendita di tutti i biglietti della pesca di beneficenza e i premi erano stati tutti assegnati, così che lunedì purtroppo la struttura è rimasta chiusa. Un segnale ottimo perché indica una partecipazione del tutto straordinaria. Il prossimo anno sarà necessario pensare più in grande.
Le relazioni. Dal mio punto di vista, quest’anno sono rimasto perlopiù in piedi, in mezzo al passaggio di gente e ho avuto l’occasione per salutare tante persone alcune delle quali non vedevo da molto tempo. Credo questo sia stato per me uno dei risultati più importanti. Se ogni anno facciamo il lavoro per montare e smontare la struttura è proprio perché la sagra ci aiuta a crescere nelle relazioni umane e sviluppa il senso della vita del quartiere. Questi giorni, dedicati in onore dei nostri Patroni, ci aiutano a diventare comunità e legano le persone del territorio.
I volontari. È necessario ringraziare i volontari che hanno dato una mano straordinaria. Non si tratta soltanto di un lavoro appassionato. Hanno anche mostrato grande professionalità e valore nel servizio. La gente che mi incontrava mi faceva i complimenti per la qualità del cibo, per l’organizzazione composta, per la pulizia, l’eleganza, la sobrietà. È tutto merito dei volontari.
Le difficoltà. È necessario anche dire una parola sui fatti meno positivi. Mi viene in mente il grande lavoro fatto per portare dei mercatini che potessero dare nuovo respiro alla sagra. Sono state disposte bancherelle, gazebi, impianti luce perché tanti potessero esporre i loro prodotti e godere del nostro sostegno. Questo aspetto della sagra non è andato bene. Non come speravamo.
Scrivo poi, sempre a titolo personale, che forse quest’anno non siamo riusciti a pensare alle dovute attività per ragazzi e giovani: con le giostre del toro o del pugile negli anni scorsi i ragazzi avevano dei punti di aggregazione più forti. Quest’anno non siamo riusciti a trovare qualcuno che ci noleggiasse queste strutture, in regola con le nuove norme di legge. Peccato! In futuro dobbiamo organizzarci meglio perché la sagra di Carpenedo è sempre stata capace di coinvolgere anzitutto i più giovani e dobbiamo mantenere questa tradizione.
don Gianni