Il blog di Carpenedo

Il blog di Carpenedo
La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Le votazioni chiamano i cristiani

Inserito il 9 Ottobre 2014 alle ore 17:42 da Don Gianni Antoniazzi

Venezia vive un momento delicato. Presto il commissario lascerà il testimone nelle mani di un nuovo sindaco. La città non può permettersi altri sbagli.

Ho sempre desiderato essere parroco in dialogo con ogni corrente politica. La Chiesa non deve affiancarsi ad un partito: è successo ed è stato uno sbaglio.

A maggio il nostro Comune avrà bisogno di un nuovo sindaco. Serve il contributo di tutti perché la politica diventi nobile, serena, stabile e feconda. Siamo in obbligo coi nostri figli e nipoti ai quali già fin troppo l’Italia ha compromesso il futuro.

Con spirito di servizio al bene comune è necessario che parroco e parrocchia si rendano disponibili a collaborare con chiunque, per aiutare la gente a conoscere quanto di buono già si è mosso nel nostro comune ed esortare le parti a creare un fronte unito e stabile, capace di superare le sfide future.

Stando in mezzo alle famiglie si avverte la distanza fra cittadini e correnti politiche. Invito gli uni e gli altri a compiere passi di fiducia e umiltà.

Qui dobbiamo dare un futuro certo a Venezia. È una città ricca di storia, cultura e valori umani: non tutto è stato sbagliato nel nostro passato.

Se serve, mettiamo da parte le convinzioni personali e impariamo a camminare insieme.

Non si tratta qui della sporcizia del compromesso, ma di usare la pazienza del dialogo perché nessuno possiede l’esclusiva della verità. Mi vengono in mente molte iniziative: per esempio il Gruppo culturale “la Rotonda” (che è laico nel senso più nobile) potrebbe aiutarci nel discernimento e rendere più cosciente la scelta elettorale. Chissà poi quante altre strade potremo percorrere: in ogni caso servirà passione ed equilibrio.

don Gianni

«… ci sono cose che non si fanno per coraggio.
Si fanno per potere continuare a guardare
serenamente negli occhi i propri figli
e i figli dei propri figli …»

Carlo Alberto Dalla Chiesa

La vita è una vigna…

Inserito il 5 Ottobre 2014 alle ore 11:49 da Plinio Borghi

La vita è una vigna che il Padrone ci ha consegnato perché la coltivassimo e le facessimo produrre frutti, frutti che Egli stesso si premurerà di raccogliere quando sarà il momento opportuno. Certo, ci ha lasciato ampia libertà di operare secondo la nostra discrezione, anche quella di non farla fruttare affatto, ma di ciò chiederà il conto e assumerà i conseguenti provvedimenti. Se pertanto vorremo chiudere le nostre orecchie agli utili suggerimenti, se vorremo rinnegare la nostra impostazione, se vorremo ribellarci a coloro che il Signore ci ha affiancato per aiutarci a percorrere la strada sulla quale ci ha avviato perché la vite sia un giorno ricca di grappoli, padronissimi di farlo, nessuno ce lo proibisce. Se preferiamo buttare le risorse alle ortiche, seguire il canto delle sirene che sembra tanto più armonioso, rifuggire dai “gufi” che ci avvelenano l’esistenza insistendo sul dovere di investire, nulla quaestio, ma che poi non si finga di cadere dalle nuvole quando ce ne verrà chiesta ragione. E’ questo in sostanza il senso che pervade la liturgia odierna, anche se formalmente il discorso è rivolto più specificamente alla casa di Israele che, dopo aver disatteso i vari profeti, ha anche ucciso il Figlio del Padrone venuto per riscuotere il dovuto dal Popolo eletto. L’ira del Signore sarà terribile ed il suo regno verrà tolto all’affidatario fedifrago per essere dato a chi lo merita e non sarà un fatto per nulla reversibile. Lo stesso discorso vale oggi anche per noi Chiesa, vigna piantata da Cristo stesso, che non è morto solo quella volta in croce, ma che continuiamo ad uccidere ogni qualvolta ci discostiamo dalla sua Parola o perseguiamo obiettivi che nulla hanno a che vedere con la conquista del Regno. Uno degli errori più frequenti è quello di perder di vista il Messia come vero punto di riferimento, scivolando nel soggettivismo (magari nella convinzione di essere investiti del ruolo di suoi interpreti) e approdando ad una sorta di autoreferenzialità, dannosa non solo per noi, ma pure per gli altri. San Paolo ci invita a coinvolgere sempre Dio nel nostro agire e aggiunge: “E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù”. Abbiamo in lui una risorsa inoppugnabile e inespugnabile: usiamola!  È brutto non produrre frutto, ma è ancor peggio che il prodotto vada poi disperso.

Lettera aperta del 5 ottobre 2014 e Gazzetta dei Carpini

Inserito il 3 Ottobre 2014 alle ore 19:00 da Redazione Carpinetum

Pubblicata lettera aperta del 5/10/2014. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

Pubblicato inoltre un nuovo numero della Gazzetta dei Carpini con le foto della festa dei lustri di matrimonio 2014!

A tal proposito, informiamo che le famiglie che desiderano la propria foto stampata possono passare in segreteria. Chi invece desidera una copia digitale degli scatti a nostra disposizione (in media ne abbiamo due per famiglia), trova le indicazioni sulla Gazzetta dei Carpini.

Il Sinodo dei Vescovi guarda la famiglia

Inserito il 2 Ottobre 2014 alle ore 08:16 da Don Gianni Antoniazzi

In questa domenica, 5 ottobre, inizia l’atteso sinodo dei vescovi sul tema famiglia. Tanti hanno concorso alla preparazione, anche i gruppi sposi di questa parrocchia. Ora è il momento di pregare.

«La famiglia è comunione di tutta la vita fra un uomo e una donna, fondata sul vincolo pubblico del matrimonio, aperta all’accoglienza della vita, con dignità di sacramento». Così scrive il Consiglio della Cei in vista del sinodo dei vescovi sulla famiglia. Continua poi: «la famiglia non è solo un bene privato, ma di tutti, del Paese, della società nel suo insieme». Di seguito ci sono le parole di ringraziamento: «bisogna esprimere gratitudine a quanti, spesso in mezzo a sfide e difficoltà, testimoniano la dignità dell’amore vissuto in questo modo. Grazie a ogni uomo e donna che abbracciano con fiducia un progetto di vita coniugale. Grazie per l’investimento educativo con cui mamme e papà sfidano, con la fionda di Davide, una cultura che produce a buon mercato banalità e omologazione. Grazie per la dignità e la pazienza ostinata con cui affrontano la grave e perdurante crisi: quanti genitori resistono in prima fila, provati dalla mancanza di lavoro, dal problema della casa, dai costi legati alle proprie scelte educative». Tutto questo avrà uno sviluppo solo nel clima di preghiera che non possiamo far mancare perché è lo Spirito che guida i cuori e la storia.

(dalla lettera del Consiglio episcopale permanente della Cei)

COSA CI ASPETTIAMO?
Cosa si può sperare da questo sinodo dei vescovi? Qualcuno desidera una Chiesa più vicina ai problemi delle coppie: soprattutto a quelle in crisi che cercano conforto nella fede. Giusto. È importante manifestare il volto di Gesù, ricco di misericordia per chi è nella sofferenza, nell’abbandono, nella solitudine, nel fallimento.

Forse qualcuno si aspetta un’apertura per i sacramenti a chi è in difficoltà. Un po’ come avviene nell’ambiente Ortodosso orientale dove talora le coppie anche risposate possono accostarsi alla comunione e, in qualche caso, a seconde nozze. L’argomento sarebbe davvero lungo, ma una cosa è certa: da sempre la Chiesa annuncia che ogni persona è raggiunta dalla salvezza di Cristo.

Qualcuno però immagina che questo Sinodo possa “coprire” il problema di tante situazioni “anomale” e avallare qualunque tipo di relazione, di affetto che questa società sta sperimentando. Attenzione però. Se anche i vescovi un giorno dovessero per assurdo scrivere un documento nel quale si approvasse tutto, ebbene una scelta di vita sbagliata produrrebbe comunque sofferenza e dolore, soprattutto nei deboli (nei figli). Insomma: questo Sinodo non cambia la fatica di vivere. Non è dal Sinodo che possiamo aspettarci la soluzione ai problemi ma, dalla nostra voglia di essere più fedeli all’amore del Vangelo.

don Gianni

Annuncio Sapapian 2014

Inserito il 1 Ottobre 2014 alle ore 15:16 da Redazione Carpinetum

Il clan Al Bazar del Gruppo Scout Mestre 2 in collaborazione con la Parrocchia di Carpenedo e la municipalita’ di mestre organizza una
CORSA – PASSEGGIATA NON COMPETITIVA
per le campagne di Carpenedo con due percorsi di 10.5 km e 3.5 km.

partenza alle ore 14.30 dal Patronato Kennedy – Via Manzoni 2
(dietro la Chiesa dei S.S. Gervasio e Protasio)

Durante e dopo la corsa punti di ristoro
premi per i primi classificati e per il piu’ lento!

informazioni ed iscrizioni in patronato:

  • sabato 11.10.2014 dalle ore 15.00 alle ore 18.00
  • domenica 12.10.2014 dalle ore 9.00 alle ore 13.00
  • prima della gara la cittadinanza e’ invitata!!

Alla corsa sara’ presente un medico.
L’organizzazione declina ogni responsabilita’ per
eventuali incidenti e danni a cose e persone, prima
durante e dopo la manifestazione.

Guarda anche il manifesto ufficiale dell’iniziativa!

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