Il blog di Carpenedo

Il blog di Carpenedo
La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Lettera aperta del 13 agosto 2017

Inserito il 9 Agosto 2017 alle ore 18:22 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 13/8/2017. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

L’Assunzione della Beata Vergine Maria

Inserito il 9 Agosto 2017 alle ore 18:19 da Don Gianni Antoniazzi

La festa del 15 agosto ha un valore profondo: la fede di Maria tiene il nostro sguardo orientato al Cielo, la sua assunzione al Padre assicura che il progetto di Dio giunge sempre a compimento

Nell’Antico Testamento il re Ezechia, gravemente malato, precipitò nello sconforto quando ricevette dal profeta l’annuncio della sua morte imminente. Per sfogare poi la propria desolazione ed esprimere la sfiducia verso Dio e il futuro incerto cominciò a dire: “i miei occhi sono stanchi di guardare in alto”. Anche i libri del Qoélet e di Giobbe attestano che talora la fede può diventare ambigua e illusoria. Succede quando l’uomo non adora il Signore ma, di fatto, un proprio idolo costruito ad immagine dei propri pensieri.

Bisogna riconoscere che, se a guardare male il cielo si può stare delusi, anche fissando la terra non si trova molta consolazione. In questo periodo il nostro paese è deturpato, inondato e incendiato; l’economia sembra in ripresa ma non dà lavoro. La politica si mostra gretta, protesa ai voti, senza ideali; l’informazione appare povera se non imbavagliata, lontana dai vertici del passato. La nostra Chiesa è ancora indolenzita dalle sue stesse ferite e non riesce a riprendersi.

Maria Assunta è immagine della persona che, nonostante l’esperienza aspra della croce vissuta in prima persona e fino in fondo, continua a tenere elevato lo sguardo a Dio in modo concreto e luminoso al contempo. Non ha permesso che la sua fede divenisse illusoria o ideale. Capiva che Dio benedice tutto, fino in fondo e non è mai venuta meno. In lei vediamo la storia umana redenta e portata a compimento. Contemplando lei ritorna la speranza di un futuro pieno, per tutti.

don Gianni

La compassione va rispolverata…

Inserito il 6 Agosto 2017 alle ore 11:39 da Plinio Borghi

La compassione va rispolverata e riattualizzata, anche da chi è convinto d’averla sempre praticata. Perché? Per il semplice motivo che l’abitudine e i luoghi comuni sono una trappola, che è fin troppo facile confonderla con la pietà spicciola a senso unico, che si può incappare nell’inganno di pseudo soggetti passivi, che la gente non sempre afferra la qualità di attenzione che le riserviamo e in definitiva che noi non siamo Gesù Cristo, vero fautore di questa virtù, che siamo tenuti ad imitare, ma che non riusciremo mai ad eguagliare. Infatti, nel Vangelo sono diversi i momenti nei quali il nostro Maestro è mosso a compassione ed il noto brano in lettura oggi, relativo appunto alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, è uno di quelli. È un fatto importante, perché prefigura in qualche modo il grande dono dell’Eucaristia e ce ne sarebbe da dire su questo, ma preferisco fissarmi sulla molla che ha fatto scattare il miracolo e che da un lato manifesta il volto più vero di Dio Padre nei confronti dell’umanità, volto che abbiamo imparato a conoscere tramite il Figlio; dall’altro indica anche a noi il modo più genuino per vivere il rapporto con il prossimo: soffrire assieme a chi soffre, condividere i motivi della sofferenza, saper dare una risposta di effettiva compassione a chi non aspetta altro che un po’ di attenzione. Quando rifletto su ciò, fra le tante figure che mi vengono in mente emerge quella di Madre Teresa di Calcutta, che della compassione ha fatto la chiave di volta della sua vita. Tuttavia ha dovuto ben combattere, e anche all’interno della Chiesa, per poter realizzare appieno l’indirizzo del nostro Salvatore. Il che significa che troppo spesso non concepiamo un compatimento in modo ampio e risoluto, ma riflettiamo le imperfezioni che dicevo all’inizio, quando non lo riduciamo a mero atteggiamento, vuoto di impegno e di contenuti. Solo immergendosi nei problemi non si fa la figura dei babbei e si sfugge agli immancabili inganni cui accennavo. Anche il Messia ha sbugiardato più di qualche provocatore, ma non per questo ha limitato la sua compassione. La colletta di oggi è una sintesi perfetta del tema e vale ripercorrerla: “O Dio, che nella compassione del tuo Figlio verso i poveri e i sofferenti manifesti la tua bontà paterna, fa che il pane moltiplicato dalla tua Provvidenza sia spezzato nella carità, e la comunione ai tuoi santi misteri ci apra al dialogo e al servizio verso tutti gli uomini.” Ottimi paletti all’interno dei quali muoverci!

Lettera aperta del 6 agosto 2017

Inserito il 2 Agosto 2017 alle ore 20:19 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 6/8/2017. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

Aiutiamo i poveri sempre

Inserito il 2 Agosto 2017 alle ore 19:43 da Don Gianni Antoniazzi

La Bottega solidale è stata trasferita ai magazzini del Centro don Vecchi perché è necessario creare fin d’ora le sinergie del futuro supermercato solidale. L’obiettivo è rafforzare gli aiuti ai poveri tutti i giorni dell’anno

I poveri non vanno in vacanza e, noi, ci siamo anche d’estate, con il solleone e il caldo torrido di questi giorni, per cercare di dar loro il sostegno che cercano.

Già da qualche mese abbiamo portato la Bottega solidale ai Centri don Vecchi di via Dei Trecento Campi, un passo che abbiamo compiuto perché lì operano già altre realtà caritative, destinate a far parte del nostro ipermercato solidale. Fare rete, infatti, non è un vezzo ma una scelta strategica per rendere più efficace l’intervento in favore dei poveri e dei bisognosi.

Come di fronte a tutte le novità, spesso ci vuole un po’ di tempo per abituarsi e forse possono esserci stati alcuni intoppi. Chi veniva a fare la spesa al chiosco di fianco alla chiesa ha imparato presto la nuova strada. Coloro ai quali portavamo noi qualche alimento, possono aver subito qualche disagio. Me ne scuso personalmente sottolineando che siamo decisi a non cambiare nulla rispetto all’organizzazione che c’era in passato e che ci stiamo impegnando con tutte le nostre energie per il necessario assestamento.

Le opere caritative vanno avanti anche durante le ferie, così come a Natale e Pasqua o in altre feste perché ben sappiamo che i poveri hanno bisogno dell’aiuto di tutti noi senza soluzione di continuità.

don Gianni

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