Inserito il 5 Marzo 2020 alle ore 19:38 da Redazione Carpinetum
Abbiamo inserito nel sito lettera aperta dell’8/3/2020. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.
Lettera aperta e altre informazioni sulla parrocchia possono essere consultate anche tramite il nostro bot Telegram ufficiale:
https://t.me/ParrocchiaDiCarpenedoBot
Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.
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Inserito il 5 Marzo 2020 alle ore 19:27 da Don Gianni Antoniazzi
Stando agli archivi, a Carpenedo non era mai successo di sospendere le celebrazioni e di rinviare i sacramenti. Da decenni non abbiamo avuto contagi: c’eravamo dimenticati di questo problema e abbiamo preso paura
Non è mai saltata la celebrazione della Messa a Carpenedo. Alcuni anziani ricordano che durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale venivano a “servire messa” ogni mattina. Allo stesso modo con l’epidemia di tubercolosi, tifo e spagnola sono stati celebrati funerali, matrimoni e battesimi. Non basta. Nel 1853 è iniziata la costruzione della chiesa attuale perché il vecchio edificio era insufficiente e logoro. L’architetto progettò la nuova costruzione intorno alla vecchia e senza abbatterla, per garantire le liturgie. Nel 1857, compiuto il fabbricato, la vecchia struttura fu tolta in un lampo senza saltare una Messa. La gente ne andò fiera.
Non c’è mai stata, dunque, una condizione analoga a quella presente, che cioè dal 24 febbraio fino all’8 marzo (e poi Dio solo sa fin quando) si fosse sospeso ogni rito. Pare la morte. Questo scrivo, non per mettere in dubbio le decisioni delle autorità competenti, ma perché sia chiaro quanto ci manchi lo stare insieme, il far festa, il vivere la fede da comunità unita.
don Gianni
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Inserito il 1 Marzo 2020 alle ore 16:59 da Redazione Carpinetum
Abbiamo pubblicato la Messa celebrata da don Mario e don Gianni per domenica 1 marzo, prima di Quaresima. Vi invitiamo a seguirla così restiamo uniti anche se lontani.
Guarda la Messa della prima domenica di Quaresima per la Comunità di Carpenedo
Seguendo il collegamento si accede a YouTube dove è possibile visionare la celebrazioni con qualsiasi dispositivo.
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Inserito il 1 Marzo 2020 alle ore 10:00 da Plinio Borghi
Epidemie e pandemie sono sempre in agguato e superano le nostre agguerrite difese, non sapendo mai con immediatezza da quale direzione provengano e con quale aggressività si manifestino. Non parliamo poi della loro natura. Da perfetto profano resto già basito per quanto dichiarano gli esperti sulla messa a punto di un vaccino: non prima di un anno, sempre che non intervengano mutazioni imprevedibili. Allora mi prefiguro nel frattempo situazioni catastrofiche che sfuggono di mano e intanto i media, per consolarti, sciorinano continuamente i milioni di morti causati dai precedenti fenomeni. Penso anche al contrasto fra la lentezza di questi tempi e la velocità esponenziale con la quale ci siamo evoluti sul piano tecnologico e rimango ancora più perplesso. Una cosa è certa: questi avvenimenti ci mettono brutalmente di fronte a tutta la nostra fragilità. Vale proprio la pena di prenderla con tanta filosofia, della serie che per qualcosa prima o poi dobbiamo pur morire, e la quaresima incipiente ci rammenta appunto che non siamo nient’altro che polvere e che polvere ritorneremo. Bella consolazione, potrebbe dire il solito scafato, trascurando che alla nostra apparizione nel creato ci è stato affidato un enorme compito, che è quello di gestirlo e di salvaguardarlo e che pertanto ben altri e più gravi pericoli incombono sulla qualità della nostra sopravvivenza, a cominciare dalle condizioni climatiche. Non c’è spazio per affrontare pure tale questione, ma se vi dedicassimo in questo tempo speciale anche una profonda riflessione circa il nostro comportamento e su come ci impegniamo non sarebbe male. Di ciò dovremo parimenti rispondere al nostro Creatore. Gli studiosi dicono che l’umanità s’è affacciata per ultima e se ne andrà per prima, ma noi cristiani sappiamo che il nostro breve percorso in questo lasso di tempo è zeppo di responsabilità, verso noi stessi e verso gli altri… che poi è la stessa cosa, perché i due atteggiamenti non sono scindibili. Quest’anno il Vangelo ci ricorda la frase che Gesù proferì al demonio che lo tentava nel deserto: “Non di solo pane vivrà l’uomo..”. È un invito ad essere più concreti nella preghiera e nella carità. Non c’è nulla da ostentare, diceva il giorno delle ceneri: il Padre legge nell’animo e vede tutto, la buona volontà ma anche il menefreghismo, se pensiamo solo a godere il presente, ché tanto ai problemi del futuro ci penseranno quelli che verranno.
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