Il blog di Carpenedo

Il blog di Carpenedo
La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Lettera aperta del 10 luglio 2022

Inserito il 7 Luglio 2022 alle ore 08:58 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 10/7/2022. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

Lettera aperta e altre informazioni sulla parrocchia possono essere consultate anche tramite il nostro bot Telegram ufficiale:
https://t.me/ParrocchiaDiCarpenedoBot

Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.

La velocità doppia non funziona

Inserito il 7 Luglio 2022 alle ore 08:50 da Don Gianni Antoniazzi

Il mondo di internet e dei social ha reso l’informazione più veloce. Quasi non c’è spazio per riflettere sui contenuti. A velocità doppia non si scopre la bellezza; la vita si comprende passo dopo passo

Osservo un fatto: sempre più la gente usa messaggi vocali su Whatsapp e molti li ascoltano a velocità doppia. È comodo farlo ma è segno di una società troppo veloce. Una vecchia sigla televisiva parlava della “tartaruga”: un animale da principio rapidissimo… dopo un incidente avrebbe imparato ad apprezzare la vita.

Col “2 per” rischiamo di perdere qualcosa della nostra umanità. Chi aumenta la velocità presta meno attenzione per i dettagli. Chi poi pensa di capire al volo finisce per sbagliare decisioni. Per esempio: secondo i dati, su Facebook la gente guarda i video in media per soli 7 secondi e subito scrive il commento, frutto di pregiudizi più che di conoscenza. Veloci, superficiali e… privi di contenuti originali.

In una società dove fra poco si farà anche l’amore a “2 per” non c’è più un contenuto da trasmettere perché il cervello non ha tempo di elaborare. La fiamma ossidrica scalda rapidamente, ma per cuocere la carne va meglio un fuoco lento. Ogni giorno mi ripeto di dare più tempo al pensiero: le pause e i silenzi sono ossigeno per il cervello.

Ho visto intorno a me prendere decisioni veloci, senza conoscere i fatti. Il discernimento fatto a “2 per” non funziona. Prima di decidere serve capire a lungo la realtà. Non c’è niente da fare: neanche la bellezza a “2 per” esiste.

don Gianni

Ne vale la pena?

Inserito il 3 Luglio 2022 alle ore 10:07 da Plinio Borghi

Ne vale la pena? Quante volte ci saremo fatti questa domanda su un problema da affrontare in un certo modo o su una decisione piuttosto rischiosa da prendere! Tuttavia, non è posta sempre con il medesimo senso: dipende dal tono con cui lo diciamo e dalla volontà che si vuol esprimere ovvero dalle riserve mentali che nutriamo. Il più delle volte manifesta ritrosia e diffidenza, ma serve anche come stimolo per l’interlocutore, specie se in veste di educatori, per saggiare la sua sicurezza, perché valuti le opportunità. Spesso conta pure da richiamo, se il gioco non vale la candela. Certo che se tutte le grandi imprese che la storia ci tramanda avessero avuto a monte una frase del genere, saremmo qui a raccontarcene ben poche. Idem per il settore della ricerca, per il quale non è quasi mai possibile darsi una risposta: occorre andare avanti, costi quel che costi, anche se i risultati si fanno attendere, sennò addio scoperte e conseguente evoluzione. Guarda caso, il vangelo di oggi è sulla stessa lunghezza d’onda. Già domenica scorsa, quando Gesù andava verso Gerusalemme e mandava avanti i suoi “emissari” per le soste nei vari villaggi, alcuni di loro, respinti in malo modo, proposero di invocare un fuoco dal cielo per incenerire i riluttanti e lui li redarguì spingendoli a proseguire. Oggi siamo alle prove generali sulla missionarietà e, date le premesse, qualcuno potrebbe chiedersi se valga la pena. Il Maestro sa di mandarli come pecore in mezzo ai lupi, ma non mette nemmeno in conto titubanze del genere: si va e basta, e se c’è chi rifiuta la pace, la pace torni a voi; prima di tutto andare incontro ai bisogni della gente e accontentarsi di quello che si riceve in cambio; se qualche città vi rifiuta, avvertiteli comunque che il regno di Dio è vicino e che di quel luogo vi scuoterete anche la polvere dai vostri piedi. Insomma, non c’è motivo alcuno per demordere da quello che è il ruolo primario della Chiesa: annunciare il Vangelo a tutte le genti, far conoscere a tutti il Cristo redentore e risorto. Ovvio che si darà fastidio, ovvio che ci saranno porte sbattute in faccia, ma se trovassimo porte aperte e tappeti rossi ovunque che senso di missione sarebbe? Mentre scrivo, giunge la notizia della suora italiana uccisa a Haiti, dopo vent’anni che vi faceva del bene, in linea col mandato di cui oggi si parla. Verrebbe da dire se ne è valsa la pena, ma non è con questa domanda che si fanno bilanci. Altrimenti se lo poteva chiedere anche Gesù in croce.

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