Il blog di Carpenedo

Il blog di Carpenedo
La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Esprimere sincera gratitudine…

Inserito il 9 Ottobre 2022 alle ore 09:44 da Plinio Borghi

Esprimere sincera gratitudine non rientra molto agevolmente nei nostri atteggiamenti preferiti, primo perché è inevitabile una situazione di dipendenza da colui al quale la dovresti manifestare, secondo perché sarebbe un riconoscimento di superiorità (sua) o di inferiorità (nostra), e anche questo non s’attaglia così bene alle nostre corde, terzo perché potrebbe diventare preludio di un vincolo non sempre gradito, specie se ci sentiamo obbligati a dover in qualche modo ricambiare. Eppure non è detto che l’attore abbia agito con riserve mentali o secondi fini, anzi, potrebbe averlo fatto non solo disinteressatamente, ma addirittura avendo a cuore solo il tuo bene. Ma tant’è, il tarlo del sospetto fa parte delle nostre debolezze, ed è sostenuto purtroppo da tante realtà che lo alimentano. Ognuno può attingere alla miriade di situazioni che conosce, non ultime quelle che incrementano le fila nella malavita, ma qui saremmo agli estremi. Sta di fatto che, anche nella migliore delle ipotesi, far sì che l’espressione di gratitudine sia pure sincera è dura, specie se il destinatario fa parte di una cerchia molto vicina. Se leggiamo il vangelo di oggi, abbiamo la conferma di questo quadretto deprimente. Eppur non c’erano dubbi che Gesù non cercasse riconoscimenti pelosi e agisse per pura empatia col sofferente, tanto è vero che i dieci lebbrosi lo supplicano chiedendo pietà per la loro condizione. Per non ingenerare il minimo sospetto di protagonismo gratuito, egli li invita ad andare a presentarsi direttamente ai sacerdoti. Quelli obbedirono e strada facendo furono guariti. Logica vorrebbe che si fossero precipitati tutti indietro per ringraziarlo. Macché. È scattato il meccanismo descritto sopra, soprattutto da parte dei suoi conterranei. Infatti, l’unico a farlo è proprio l’estraneo, il samaritano, che perciò esprime una fede che lo salva. Qui ci sarebbe da spendere una riflessione sulla meraviglia di Gesù, rivolta proprio a noi: perché lesinare riconoscenza a Colui che ci ha redento, al Padre che ci ha dato la vita e ci riempie di attenzioni? Con Dio non corriamo il pericolo di strumentalizzazioni, la sua misericordia e infinita e spassionata. Certo, anche Lui si aspetta di essere ricambiato, ma liberamente e con espressioni che vanno comunque tutte e nostro vantaggio e a sua maggior gloria. Oggi suggerirei di seguire il consiglio del Canto al Vangelo: “In ogni cosa rendete grazie: questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di noi”.

Lettera aperta del 9 ottobre 2022

Inserito il 6 Ottobre 2022 alle ore 10:30 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 9/10/2022. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

Lettera aperta e altre informazioni sulla parrocchia possono essere consultate anche tramite il nostro bot Telegram ufficiale:
https://t.me/ParrocchiaDiCarpenedoBot

Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.

Le convinzioni decidono le scelte

Inserito il 6 Ottobre 2022 alle ore 10:01 da Don Gianni Antoniazzi

In Iran si scatenano rivolte con morti e feriti. Le donne in particolare si ribellano alla sottomissione. Questi fatti hanno molto da insegnare anche al nostro Occidente, soprattutto a chi si professa di Cristo.

I fatti.
Il 13 settembre, la polizia morale di Teheran ha arrestato Masha Amini di 22 anni. Era in vacanza con la famiglia e le ciocche dei suoi capelli spuntavano dal velo. La giovane è deceduta il 16 settembre, dopo tre giorni di coma, si suppone per le percosse ricevute. La notizia ha scatenato proteste in più di 80 città iraniane, ma anche nel mondo intero. Ragazze e doHadis Najafinne hanno bruciato l’hijab e si sono tagliate i capelli. Il presidente iraniano, Raisi, ha promesso un’indagine ma ha assicurato che “sommosse e violenze non saranno tollerate”. La ONG “Iran Human Rights”, con sede in Norvegia, ha dichiarato che “nelle proteste d’Iran sono state uccise 133 persone”. Tra le vittime c’è anche Hadis Najafi (nella foto) di 23 anni, morta con sei colpi di pistola. Una ragazza romana, Alessia Piperno, è tutt’ora agli arresti.

L’opinione personale.
Non si può chiudere un popolo nelle tradizioni del passato. Internet e i social portano il mondo in mano. La gente non segue più le tradizioni locali ma la passione degli ideali. Perché solo le donne devono portare il velo? Sembra una sottomissione. Penso a noi cristiani. È sepolta l’epoca in cui si crede per tradizione e si viene a Messa perché costretti. Se crediamo alla Pasqua di Cristo diciamo perché davanti agli altri. Se invece la fede è fatta di silenzi e tradizioni, i nostri figli seguiranno strade diverse ed è normale che sia così.

don Gianni

Il tenero virgulto

Inserito il 2 Ottobre 2022 alle ore 09:50 da Plinio Borghi

Il tenero virgulto che si affaccia alla luce dopo che è stato piantato il seme ha bisogno di cure e attenzioni particolari per aiutarlo a non soccombere alla nuova situazione. Va abbeverato adeguatamente, senza mai esagerare perché in questa fase un eccesso può ottenere l’effetto opposto ed essergli fatale. Superato il primo step, l’opera di mantenimento e consolidamento di quella che si presenta ormai come una pianticella non deve venir meno, se vogliamo che si rafforzi e domani diventi adulta. Una volta raggiunte le debite proporzioni, le incombenze diventano ordinarie, ma se ne aggiungono altre come quella di mantenere il terreno attorno ben dissodato, per assorbire la giusta umidità, e di provvedere alle adeguate potature, indispensabili per sviluppare sempre di più la sua consistenza. Anche queste operazioni non possono essere lasciate al caso, ma richiedono tempi e tecniche adatti per ogni tipo di pianta. Ormai la raggiunta autonomia non richiede più quell’assillo indispensabile in precedenza: qualsiasi evento naturale la trova forte e preparata. Tuttavia, l’occhio è bene che resti vigile, perché l’assalto di taluni parassiti abbisogna di un nostro preciso e tempestivo intervento. Fine della lezione di botanica. Era necessaria? Presumo di no, perché ciascuno di voi potrebbe insegnarmi di più e meglio. Allora entriamo nella liturgia e sostituiamo il virgulto con la fede ripercorrendo tutto il procedimento: non c’è una virgola da spostare, compresa la potatura che, nella fattispecie, è costituita dai momenti di approfondimento, utili per la verifica e la validità del percorso. Per alcuni può essere un serio esame di coscienza prima di una salutare Confessione, per altri un corso di esercizi spirituali, per altri ancora un momento di confronto collettivo o individuale col proprio referente spirituale. Pure il problema dei parassiti non è da sottovalutare, il più subdolo dei quali è adagiarsi sulla routine, sulle sicurezze acquisite, tutti aspetti che rischiano di inaridire la fede, di frenarne la crescita. Non ce lo possiamo permettere e se ci accorgessimo di non approdare a granché dobbiamo fare come gli apostoli e supplicare Colui che ha piantato il seme (non scordiamo che la fede è sempre un dono), che ha curato il virgulto tramite tutti i supporti che ci ha messo a disposizione, la Chiesa in primis, e ci tiene d’occhio di aumentare la nostra fede. Soccomberà chi non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede, conclude la prima lettura.

Articoli successivi »