Il blog di Carpenedo

Il blog di Carpenedo
La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Lettera Aperta del 15 dicembre 2013 e Gazzetta dei Carpini

Inserito il 12 Dicembre 2013 alle ore 20:57 da Redazione Carpinetum

Pubblicata anche online lettera aperta del 15/12/2013. Come sempre aspettiamo i vostri commenti!

Pubblicato inoltre un nuovo numero della Gazzetta dei Carpini con le immagini del mercatino di Natale del Germoglio.

La decadenza del cavaliere…

Inserito il 8 Dicembre 2013 alle ore 13:11 da Plinio Borghi

La decadenza del Cavaliere ha monopolizzato il dibattito politico da tempo, per gli éscamotage messi in atto al fine di eludere la decisione, prima e ora per le incertezze sui comportamenti futuri, dato che nessuno metterebbe la mano sul fuoco sulla sua inerzia. Parallelamente il PD si sta giocando la sopravvivenza con un congresso sicuramente rivoluzionario, ma che l’ha costretto a mettere in atto manovre che presumo non avrebbe adottato in tempi diversi, una fra le quali la votazione sulla decadenza, appunto, del suo principale oppositore. Il guaio è che da ora in poi, se qualcosa va storto, non potranno più dare la colpa a Berlusconi: si sono giocati il parafulmine. In questo marasma il Governo fa come la papera: galleggia, non solo, ma scarica sul popolo inerme tutte le sue contraddizioni. E il popolo, che in questo periodo dovrebbe in qualche modo prepararsi al Natale, cercando, come dice il Giovanni Battista, di spianare colline, di colmare valli e raddrizzare sentieri o comunque, se più mondano, pensando agli affetti famigliari con le spese natalizie e i regali, invece vive gli incubi peggiori attento alla crisi, al lavoro, alla disoccupazione che ha raggiunto livelli inimmaginabili, all’IMU ballerino, alle nuove tasse che lo sostituiranno e via dicendo. Hai voglia di stimolarlo ai valori dell’Avvento e del Natale, alla preparazione delle feste in modo dignitoso, sia dal punto di vista spirituale che materiale! Anche negli anni scorsi questo periodo importante per noi cristiani era alquanto inquinato da problemi di approvazione del bilancio, ma lo era a livello di notizie e l’attenzione della gente, tranne gli addetti ai lavori, non ne era molto calamitata. Perfino l’odierna festa dell’Immacolata fa fatica ad imporsi, monopolizzata com’è da primarie del PD e da concomitanti manifestazioni nazionali di FI e LEGA. Ci si è messa pure la neve a sottrarle il ruolo tradizionale di apertura della stagione sciistica, essendo già caduta da un po’, con conseguente apertura anticipata delle piste. Chi può e ci riesce, non si faccia distogliere dalla contemplazione dell’affascinante mistero, che è alla base del progetto di salvezza che Dio ci ha riservato, nonostante tutto, e ne faccia leva per migliorare la preparazione all’evento per eccellenza.

Una mentalità che può convincere

Inserito il 8 Dicembre 2013 alle ore 08:00 da Don Gianni Antoniazzi

L’Immacolata concezione di Maria sottolinea la divinità di Gesù ma esalta anche la purezza come stile di vita. Una proposta fuori moda ma del tutto convincente.

I nostri nonni hanno vissuto in un clima di pudore e vergogna. Qualcuno sostiene che furono condizionati oltre misura e schiacciati da troppi tabù. Per noi le cose vanno in modo diverso. I divieti sono caduti e le proibizioni farebbero ridere qualunque adolescente. Eppure non siamo più contenti di un tempo. Semmai, al rovescio, ci troviamo afflitti da amarezze e tormenti. Ci sarebbe da discutere a lungo ma una questione andrebbe considerata attentamente. Si è pensato di fare un progresso a suon di forbici. I nostri nonni avevano una sorta di “morale del centimetro”: fin qui si può vedere e lì si può toccare, di più è peccato. Qui la stoffa, lì la pelle altrimenti è scandalo. Oggi è caduto il palco ma problema è rimasto: con la nostra libertà non abbiamo comunque vinto l’egoismo e la ricerca del piacere supera il bene della persona “amata”.
In questa domenica, 8 dicembre, la liturgia ci invita a contemplare Maria, donna immacolata. Ella è riuscita a vivere gli effetti e le relazioni libera da qualunque interesse personale. Libera nel cuore di donarsi all’amato con sincerità. Non nascondo l’attrazione della mentalità odierna ma, quando è ben compresa, la proposta del Vangelo mi persuade 100 volte di più. Nulla supera un rapporto puro, vero, semplice, profondo e ricco che si costruisce con anni ed anni di rispetto per l’altro.

don Gianni

Lettera Aperta dell’8 dicembre 2013 e Gazzetta dei Carpini

Inserito il 5 Dicembre 2013 alle ore 19:03 da Redazione Carpinetum

Pubblicata anche online lettera aperta dell’8/12/2013. Come sempre aspettiamo i vostri commenti!

Pubblicato inoltre un nuovo numero della Gazzetta dei Carpini con le immagini dell’accoglienza dei nuovi chierichetti.

Saper aspettare…

Inserito il 1 Dicembre 2013 alle ore 12:52 da Plinio Borghi

Saper aspettare non è da tutti e non è facile. Nel mondo frenetico in cui viviamo, dove si tende a far tutto di corsa e possibilmente presto, dove il più furbo è quello che riesce a scavalcare le code, fregandosene di quelli che subiscono la sua invadenza, dove si cerca di giocare sempre d’anticipo (tranne che sui rimborsi da parte dello Stato) per paura che dopo sia troppo tardi, dove non fa in tempo a finire l’estate che già si sentono nell’aria le zampogne natalizie e gli spot pubblicitari si arricchiscono di panettoni, spumante e mandorlato, dove non è ancora inverno che già iniziano le svendite dei vestiti invernali, è difficile introdurre il concetto di saper aspettare. Chi lo fa, passa per pedante, retrogrado e fuori di testa. Eppure la capacità di attendere è un atto di fiducia, prima ancora che di fede; infatti comporta la certezza che quello che deve succedere succederà veramente. Quando fai la fila per comprare qualcosa, si sa che prima o poi tocca a te; quando conti sull’arrivo di qualcuno, si sa che prima o poi la persona arriverà e meglio ancora quando ti prepari a partire non c’è dubbio che il fatto avvenga, anche perché ti sei già organizzato. Nelle nostre cose terrene, tuttavia, può accadere che l’imprevisto sia dietro l’angolo e la certezza non trovi poi riscontro. Negli eventi legati alla nostra fede questo non esiste ed ogni cosa avverrà nei modi e nei tempi previsti. Così è per l’Avvento che stiamo iniziando, che non è (non ci si stancherà mai di ripeterlo) un semplice revival di un vissuto trascorso e ormai remoto, bensì la sua attuale riproposizione, che include la certezza finale, promessa da Dio all’atto di cacciare Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, dell’incarnazione e della nascita del Salvatore, suo Figlio, l’Emmanuele. Il dubbio vanifica ogni attesa, vuol dire aspettare per niente. Però attenti: se ci facciamo cogliere di sorpresa, senza preparazione, sono cavoli nostri, come dice oggi Gesù nel Vangelo (non dice proprio così, ma la sostanza è quella). Rivolgiamoci allora a Dio con le parole dell’Antifona di ingresso: “Dio mio, in te confido: che io non sia confuso” e viviamo con gioia l’Avvento, come ci stimola il salmo responsoriale: “Andiamo con gioia incontro al Signore”.

Questo è il momento della carità

Inserito il 1 Dicembre 2013 alle ore 08:00 da Don Gianni Antoniazzi

In molti modi il Signore viene a visitarci e particolari occasioni ci aiutano ad accogliere la sua presenza. L’Avvento ci educa a riconoscerlo soprattutto nei piccoli e negli ultimi.

La voce di Dio risuona attraverso la Sacra Scrittura, la sua presenza si fa concreta nell’Eucaristia, ma egli vive in mezzo a noi anche nel volto dei fratelli, in modo particolare dei poveri: avevo fame, sete, ero nudo, forestiero, malato e in carcere: quello che avete fatto a un piccolo l’avete fatto a me (Mt 25). In Avvento le iniziative per “i piccoli” non mancano. Ci sono gli amici del patronato che ogni giorno accolgono i bambini dalle 16.30 alle 18.00. Con più gente si potrebbe aprire anche di sabato. C’è il gruppo “Mughetto” per ragazzi e giovani con qualche disabilità: anche qui servono nuove forze. C’è però anche altro. La parrocchia organizza la raccolta di generi alimentari per chi non ha da mangiare: c’è più bisogno degli anni scorsi, tanto più che l’Europa ridurrà a metà il suo aiuto. La San Vincenzo distribuirà le borse in chiesa domenica 8 dicembre e le raccoglierà la domenica successiva durante le messe. Ci sarà anche la distribuzione dei ceri di Natale, casa per casa, a tutte le famiglie. Lo faremo domenica 15 dicembre: sarà l’occasione per dare un saluto e un briciolo di compagnia soprattutto alle persone più sole. È un gesto umano prezioso che tutti possiamo realizzare per accogliere Dio.

Il parroco

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