Inserito il 31 Marzo 2013 alle ore 00:00 da Don Gianni Antoniazzi
Le donne tristi, giunte al sepolcro, ricevono l’annuncio di Risurrezione. Un seme di speranza che in poco tempo raggiunge il “mondo” intero.
Vi rivolgo l’augurio più caro per la Santa Pasqua. Il Signore ci doni la speranza di riprendere con fiducia la vita quotidiana.
Certo: siamo segnati da una crisi profonda, dai volti più diversi e dagli esiti ancora incerti. A mio parere, per buona parte dipende dalla volontà di ciascuno. A Pasqua il Signore ci doni la forza interiore per rimboccarci le maniche e riprendere il cammino con passo spedito e robusto, anche a livello lavorativo e sociale. Ma la volontà personale non basta. Un professore di economia mi ha fatto notare che: l’edificio della nostra Chiesa non sta in piedi per la volontà dei parrocchiani ma perché la costruzione scarica bene le sue forze.
La nostra società ha bisogno di poche regole giuste che funzionino e diano ali alla speranza di tutti. Anche questo è l’augurio che porto nel cuore: che presto ci possa essere un governo capace di regole chiare e giuste, per il bene comune e la crescita del Paese.
don Gianni Antoniazzi
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Inserito il 30 Marzo 2013 alle ore 14:39 da Redazione Carpinetum
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Inserito il 24 Marzo 2013 alle ore 18:16 da Redazione Carpinetum
Grazie al fotografo Franco Ferronato, abbiamo potuto pobblicare un numero speciale della Gazzetta dei Carpini con le immagini della odierna Santa Messa della domenica delle Palme.
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Inserito il 24 Marzo 2013 alle ore 07:54 da Don Gianni Antoniazzi
Può sembrare sciocco e irriverente fare un confronto fra il Santo Padre e la Pasqua. Ma il calendario ci impone una riflessione matura.
Ringrazio il Signore e i Cardinali per questo Papa, semplice, umile e povero. Non c’è dubbio, ne avevamo bisogno. In questi giorni c’è quasi un’onda mediatica: giornali e televisione tengono gli obiettivi su di lui, approvando i cambiamenti anche minimi. C’è un rischio: che questa pubblicità possa pesare alla Chiesa più ancora che le persecuzioni e le maldicenze degli anni precedenti (guai quando tutti parleranno bene…).
Il papa va benissimo, ma noi cristiani dobbiamo capire che la fede e la salvezza non vengono a motivo dell’uno o dell’altro pontefice, ma per la presenza del Risorto che ci anima con la potenza del suo Santo Spirito. Questo è il mistero che si rinnova e riviviamo nella Pasqua annuale, culmine della Settimana Santa.
Da questa domenica, 24 marzo, iniziamo a celebrare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, l’ultima cena, la sua passione, morte e risurrezione. Saremo suoi discepoli non perché il mondo approva il papato, ma se, con la forza dei sacramenti ricevuti, cominceremo a cambiare vita. Acclamiamo volentieri a Papa Francesco e impariamo a conoscerlo, ma non trascuriamo la Pasqua con le sue tappe (vedi il calendario): prima di ogni altra esperienza questo legame ci dà salvezza.
don Gianni Antoniazzi
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Inserito il 22 Marzo 2013 alle ore 21:15 da Redazione Carpinetum
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Inserito il 18 Marzo 2013 alle ore 08:11 da Redazione Carpinetum
Avvisi per la Domenica delle Palme (24 marzo 2013):
- Messa del fanciullo con partenza dalla Rotonda di Viale Garibaldi alle ore 8.45;
- dopo la S. Messa distribuzione degli ulivi alle famiglie della parrocchia.
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Inserito il 14 Marzo 2013 alle ore 20:02 da Don Gianni Antoniazzi
Francesco è un Papa che accolgo come dono di Dio. Fosse stato frutto di calcoli umani saremmo perduti. Qualcuno lo sognava italiano, qualche altro straniero, qualcuno giovane e prestante, qualche altro anziano, saggio e composto. Ma Dio non segue i pensieri dell’uomo. Al momento di consacrare il Re d’Israele Dio non ha guardato la statura o la forza, la saggezza o l’aspetto. Ha pensato al cuore del piccolo Davide. E fu la scelta giusta. Ha guardato poi Maria di Nazaret, donna insignificante dell’Impero romano. Da parte mia sono certo che, attraverso le strade del voto dei cardinali, Dio ci abbia indicato questo pontefice come guida e pastore, segno e strumento di unità. A Dio il mio grazie.
don Gianni Antoniazzi
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Inserito il 14 Marzo 2013 alle ore 18:11 da Redazione Carpinetum
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Inserito il 10 Marzo 2013 alle ore 17:33 da Redazione Carpinetum
Grazie al prezioso lavoro dei nostri fotografi parrocchiali Franco Ferronato e Gianni Finco, nonché del nostro webmaster Gabriele Favrin, siamo in grado di proporvi un ampio fotoreportage della visita del Patriarca Francesco Moraglia dello scorso 7 marzo.
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Inserito il 10 Marzo 2013 alle ore 08:00 da Don Gianni Antoniazzi
Siamo stati a votare e l’incertezza è più grande di prima. I politici danno colpa all’esito elettorale, ma sembrano insicuri, quasi smarriti nella strada da prendere.
Molti dicono che siamo in una società liquida, o meglio liquefatta. Sono d’accordo: alle generazioni passate si chiedevano poche scelte, stabili come il granito. Gli strumenti moderni invece ci aprono infinite possibilità, col rischio di sciogliere la nostra fermezza in una marea di incertezze.
La situazione politica sembra respirare quest’aria di dubbio che porta con sé la rovina. Se da una parte infatti decidere significa saper valutare e aver cura di sé, dall’altra l’indecisione crea sempre insicurezza, incapacità per l’avvenire e infedeltà.
Vedete che anche in parrocchia è più facile muoversi quando c’è una linea chiara, pur discutibile. Le idee nebulose creano scompiglio. Tanto più chi governa la nazione (maggioranza ed opposizione) dovrebbe dare esempio di capacità nella scelta.
Lo so bene: decidere è un’operazione dolorosa, comporta dei “no”, tralascia le possibilità, esige rinunce. Ma l’incertezza, soprattutto nelle guide, impedisce di dare forma precisa e personale alla società. Peggio ancora: insegna alle nuove generazioni che si può vivere oscillando senza fine, nella cultura della sopravvivenza, senza progetti di ampio respiro.
Giunto a metà della vita pubblica, Gesù scorge troppi equivoci nella folla. Effettuò dunque una scelta chiara e cominciò a camminare col volto duro verso la croce. Almeno noi cristiani impariamo questo atteggiamento quaresimale, che ci edifica in persone autentiche.
don Gianni Antoniazzi
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