Inserito il 13 Settembre 2023 alle ore 17:24 da Redazione Carpinetum
Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 17/9/2023. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.
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Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.
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Inserito il 13 Settembre 2023 alle ore 16:44 da Don Gianni Antoniazzi
Inizia il nuovo anno pastorale e c’è da fare i conti con calendari sempre più fitti. Bambini e ragazzi sono contesi fra gli impegni di tante realtà ludiche e sportive. Per il loro bene la parrocchia non forza la mano.
Tutti conosciamo il celebre episodio di Salomone, chiamato a giudicare fra due mamme. Una aveva soffocato il bambino nel sonno e contendeva il figlio dell’altra che dormiva nello stesso letto. Il re comandò a una guardia di tagliare il bambino in due così da soddisfare le contendenti. Subito, però, la vera madre decise di cedere il figlio alla compagna, pur di tenerlo in vita. A partire da questo gesto il re comprese appieno la situazione e capì quale era la madre naturale cui rendere il piccolo. Situazioni simili ce ne sono ovunque. Con la crisi di nascite tutti si contendono i pochi bambini rimasti. Polisportive, società, istituzioni e quant’altro.
Vogliamo che i giovanissimi frequentino le nostre iniziative da capo a fondo. Non è mio desiderio possedere i ragazzi del catechismo. È invece opportuno pensare alla loro crescita e alla loro serenità. La fede è niente se non è gioia. Se un ragazzo o una ragazza ha troppi impegni sovrapposti agli orari di questa parrocchia, quando vien qui rischia di sentirsi solo che a disagio. Non sarebbe giusto. Lascio dunque libere le famiglie di cercare soluzioni alternative: piuttosto che fare un cammino zoppo in questa comunità preferisco che i figli trovino altrove un orario più consono alle loro necessità.
don Gianni
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Inserito il 6 Settembre 2023 alle ore 17:11 da Redazione Carpinetum
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Inserito il 6 Settembre 2023 alle ore 16:55 da Don Gianni Antoniazzi
È passato un mese dalla morte di don Armando. Ha servito con dedizione la parrocchia di Carpenedo dal 1971 al 2004. Lunedì 11, alle 18:30, pregheremo con l’Eucaristia perché il Signore gli doni vita compiuta.
Don Armando è diventato parroco di Carpenedo il 30 settembre 1971. Vi rimase in servizio fino al 1° ottobre 2005, quando fu sostituito da don Danilo Barlese.
In quel periodo ebbe anche altri incarichi: fu vicario foraneo per due anni (1971-73), direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale degli anziani (1982-96), membro della Consulta Caritas (1983-86 e 97-02), membro del Consiglio diocesano Presbiterale (1987-92) e del Consiglio diocesano dei Consultori (1989-94). Dal ’90 al ’98 fu assistente ecclesiastico della San Vincenzo di Mestre.
In primo luogo, però, si è dedicato alla vita della parrocchia e all’accudienza delle persone più fragili. L’ha fatto anche grazie al sostegno di molti cappellani e di tantissimi laici che hanno collaborato con lui. Ha prestato servizio per fede, senza interessi, con uno stile talora forte e schietto, ma sempre generoso e pronto.
Noi abbiamo la speranza certa che egli sia già del tutto abbracciato dalla Pasqua di Cristo insieme ai nostri cari defunti. Per lui ci raccoglieremo in preghiera lunedì 11 settembre alle ore 18.30 e a questo appuntamento invitiamo sin d’ora tutti a partecipare per rendere grazie al Signore del dono ricevuto.
don Gianni
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Inserito il 30 Agosto 2023 alle ore 21:12 da Redazione Carpinetum
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Inserito il 30 Agosto 2023 alle ore 21:00 da Don Gianni Antoniazzi
Riprende la vita pastorale. Serve una valutazione onesta per capire cosa ci sta davanti. Un articolo del celebre giornalista Francesco Jori, riportato su “la Nuova Venezia”, merita di essere conosciuto.
Un amico mi ha segnalato l’articolo di Francesco Jori su “la Nuova Venezia”. Il giornalista, attento alla vita di Chiesa, riflette sull’attuale condizione. Stando ai dati Istat, il Veneto, un tempo “sacrestia d’Italia”, attraversa anch’esso una marcata crisi di fede (articolo a pagina 2 di lettera aperta del 3 settembre 2023).
Punto primo: secondo la mia esperienza, la situazione è addirittura peggiore di quanto emerga dall’articolo. Dopo il Covid la presenza alla liturgia ha subìto un terremoto. Neanche lontanamente vedo il 20% dei cristiani alla Messa (uno su 5); tantomeno il 10% alla confessione (uno su 10). Eppure, mi dicono che a Carpenedo c’è ancora una buona stabilità perché le sei Messe festive sono comunque ben frequentate (merito anche di chi ha seminato in passato).
Punto secondo: la vera crisi non è di fede ma di tutta la vita sociale. Penso ai partiti: un tempo avevano sedi nel territorio e facevano “adunanze” con riunioni frequenti anche per i giovani. Tutto è morto. C’è la fuga da ogni forma di appartenenza. C’è l’illusione di poter stare senza legami. Il sogno è viaggiare, liberi da vincoli e da qualsivoglia impegno. Muore la vita di comunità cristiana, ma anche l’intero territorio.
Cosa facciamo? Resteremo a guardare? Non se ne parla. Proponiamo subito un’assemblea della parrocchia per domenica 17 settembre e una festa che ci aiuti a guardarci negli occhi il 30 settembre e 1-2 ottobre.
don Gianni
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Inserito il 23 Agosto 2023 alle ore 13:58 da Redazione Carpinetum
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Inserito il 23 Agosto 2023 alle ore 13:46 da Don Gianni Antoniazzi
C’è molta attenzione sul libro del generale Roberto Vannacci, dal titolo “Il mondo al contrario”. Il ministro della difesa, Crosetto, l’ha “rimosso” dall’incarico per le manie di grandezza, razzismo, sessismo e omofobia.
In questi giorni l’attenzione di molti è rivolta al testo “Il mondo al contrario”, scritto dal generale Roberto Vannacci. Vi sono tesi decisamente tradizionaliste sui temi dell’omosessualità, della “razza”, dei ruoli maschili e femminili. La polemica è marcata e il libro, chiaramente, è all’apice delle vendite.
Non entriamo negli argomenti ma occupiamoci di un aspetto più ampio: la mancanza di equilibri. Un progresso vero e stabile non si realizza per “fratture” ma per “gradi”, ossia per piccoli passi. La natura non compie salti (natura non facit saltus), diceva il filosofo Leibniz. Ad esempio: negli anni ’70 andava di moda la plastica al punto che molti hanno gettato mobili antichi per sostituirli con arredamento in materiale sintetico. Era il futuro. Oggi siamo all’opposto: i nostri ragazzi ritengono che “plastica” sia una parola di senso negativo.
È la regola del pendolo che scandisce molte vicende storiche: ad ogni forte oscillazione ne corrisponde presto una contraria. Se negli anni ’80 c’erano le “grandi compagnie” adesso prevale l’individualismo; allora c’era la corsa per parlare ora prevale il silenzio della privacy…
A noi: i temi trattati nel libro di Vannacci hanno già alle spalle una storia millenaria. Perché oggi vi sia un progresso stabile serve delicatezza, attenzione, pazienza, rispetto per le coscienze e, soprattutto, tempo. Affrontare questi argomenti solo per cercare voti o pubblicità è segno di barbarie e regressione, da ambo le parti. Non arriveremo alla stabilità ma continueremo a far ondeggiare il pendolo ora da una parte ora dall’altra.
Questo spero: che si possa fare un respiro e mettere di nuovo al centro le persone, il loro bene, la loro vita concreta più che gli interessi di parte e di partito.
don Gianni
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Inserito il 17 Agosto 2023 alle ore 18:42 da Redazione Carpinetum
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Inserito il 17 Agosto 2023 alle ore 17:52 da Don Gianni Antoniazzi
La violenza sulle donne non diminuisce. Secondo il Ministero dell’Interno, nel 2022 in Italia ci sono stati 140 omicidi in un contesto domestico: tre quarti sono donne uccise da mariti, fidanzati o ex che dicevano di amarle.
Secondo una cattiva lettura di Genesi, Eva sarebbe la causa del “peccato originale” e, per punizione, il Signore l’avrebbe sottomessa al maschio: “Verso il marito sarà il tuo istinto, ed egli ti dominerà”. Qualcuno, dunque immagina che il “femminicidio” sia favorito dall’insegnamento di sottomissione, inculcato per secoli. Di certo mia nonna viveva l’obbedienza al marito come una virtù. Il Vangelo indica, però, pari dignità fra maschio e femmina: anche rischiando la vita, Gesù ha difeso la donna da chi l’ha usata come pretesto e voleva lapidarla in pubblico (Gv 8).
Sia chiaro, dunque, che la Chiesa suggerisce di mettersi al riparo dall’aggressività, fin dal primo gesto di violenza. La teologia biblica non permette alcuna violenza contro la donna.
Suggerisco di domandarsi invece se l’attuale violenza sulle donne non sia figlia di un’educazione sessuale che non propone l’amore come dono all’altro ma insegna soltanto a usare le precauzioni per restare comunque succubi degli istinti naturali. Durante il ’68 si citava lo psicologo Wilhelm Reich, profeta del liberismo sessuale: insegnava che la repressione subita da bambini nella sfera della sessualità genera impulsi distruttivi negli adulti: “La repressione sessuale è alla base di una civiltà patriarcale e autoritaria, in tutte le sue forme” (Psicologia di massa del fascismo). Meglio dunque lasciare libertà alle tendenze naturali. L’istinto però non porta al rispetto dell’altro ma alla prevaricazione, all’egoismo, al dominio e alla furia distruttrice.
Forse è necessario riconoscere che quegli adulti, oggi così violenti, non sono stati educati a sufficienza negli affetti e a vivere l’amore come un dono di sé.
don Gianni
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