Inserito il 18 Ottobre 2023 alle ore 19:25 da Don Gianni Antoniazzi
In questa domenica, 22 ottobre, celebriamo la giornata missionaria. Ha senso fare “propaganda della fede”, ha senso indicare Cristo se non lo abbiamo incontrato noi per primi? Ha senso fare proseliti?
La Chiesa mondiale sta camminando nel sinodo. Le parole chiave indicate, fin da principio, da papa Francesco erano 3: comunione, partecipazione e missione. L’ultima è la più difficile perché talora equivoca. In passato, su questo tema, ci sono stati errori. Indichiamo un percorso.
Il primo “luogo” di missione sono le nostre famiglie e il nostro ambiente. L’Italia che fino al 1940 era “naturalmente” cristiana ora si è accorta di avere un vuoto di fede. La vera missione si gioca qui.
Secondo: può annunciare Cristo chi l’ha incontrato: altrimenti è propaganda. Non basta aver studiato o avere un “titolo”. Se c’è un’esperienza di fede profonda non si fanno proseliti ma cristiani.
Terzo: la missione non serve per essere più numerosi, ma per donare quello che abbiamo ricevuto gratuitamente. Se siamo contenti della fede, se capiamo che è una ricchezza capace di cambiare la vita, allora diamo agli altri quello che abbiamo ricevuto perché anch’essi possano essere contenti.
Ultimo: la missione non si realizza parlando e dicendo. Parte dall’ascolto, dal fare insieme qualcosa. Prima serve la fiducia reciproca, ascoltare la vita altrui, poi si propone il Vangelo.
don Gianni
Inserito in L'editoriale di don Gianni | Commenti disabilitati su Il senso della missione
Inserito il 12 Ottobre 2023 alle ore 08:18 da Redazione Carpinetum
Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 15/10/2023. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.
Lettera aperta e altre informazioni sulla parrocchia possono essere consultate anche tramite il nostro bot Telegram ufficiale:
https://t.me/ParrocchiaDiCarpenedoBot
Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.
Inserito in Notizie parrocchiali | Commenti disabilitati su Lettera aperta del 15 ottobre 2023
Inserito il 12 Ottobre 2023 alle ore 08:04 da Don Gianni Antoniazzi
In pochi decenni siamo passati da un’Italia viva, in crescita, ricca di iniziativa e gioventù, a un Paese fiacco, timoroso e deluso, dove il futuro è opprimente. È stata la “norma di legge” a condurci fin qui?
C’è stata la festa “degli Angeli”: si è lavorato più per le autorizzazioni che per le attività svolte. Per far scendere i professionisti dal campanile la parrocchia ha sostenuto una tale burocrazia da far ridere (o piangere) per la demenza. Ieri sera abbiamo toccato il fondo. È arrivata una lettera ufficiale con un elenco minuzioso di punti da osservare per essere “a norma”. Mica sono scemo. Il testo non conferisce protezione o vita alla parrocchia, ma ci scarica la responsabilità in caso di inadempienze.
Il punto è questo: qualcuno ritiene che una “norma di legge” potrà migliorare la nostra esistenza. Così, in pochi decenni le abitazioni e i trasporti, l’educazione e la sanità, l’alimentazione e lo sport, il tempo libero e le relazioni sono state sottoposte a regole sempre più confuse. Che poi questo abbia davvero aiutato la gente è del tutto secondario.
Facciamo un esempio: qualcuno può spendere 15 mila euro l’anno per la salute del suo gatto e qualche altro deve far vivere la famiglia intera con 540 euro al mese. Ma se le regole vengono rispettate tutto va bene. La “norma di legge” scarica le responsabilità finché il cerino acceso resta in mano al più ingenuo (o al più generoso) della catena.
Attenzione: la legge è sana ed è nata per aiutarci a capire quando siamo lontani dalla vita. È diventata poi un cappio al collo così che ogni terreno è minato da regolamenti insidiosi.
Per certi aspetti la dittatura più feroce aveva un vantaggio: si sapeva chi era carnefice (il dittatore) e chi vittima (il suddito). Con questo proliferare di norme non è altrettanto facile sapere chi sta dalla parte del torto e chi della ragione, se lo Stato o i cittadini.
“Summum ius, summa iniuria” dicevano i nostri vecchi romani (l’eccesso di legge è la massima ingiustizia) e loro avevano una briciola dei nostri codici. Il problema grave è un altro: ricuperare un minimo di fiducia reciproca. Il resto porta alla tomba.
don Gianni
Inserito in L'editoriale di don Gianni | Commenti disabilitati su Dove porta la “norma di legge”
Inserito il 4 Ottobre 2023 alle ore 18:27 da Redazione Carpinetum
Abbiamo inserito nel sito lettera aperta dell’8/10/2023. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.
Lettera aperta e altre informazioni sulla parrocchia possono essere consultate anche tramite il nostro bot Telegram ufficiale:
https://t.me/ParrocchiaDiCarpenedoBot
Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.
Inserito in Notizie parrocchiali | Commenti disabilitati su Lettera aperta dell’8 ottobre 2023
Inserito il 4 Ottobre 2023 alle ore 17:23 da Don Gianni Antoniazzi
Da più di un anno, su lettera aperta non compare più la firma di Plinio Borghi: questo caro amico si è spento nei giorni scorsi, dopo una lunga malattia. Da parte sua aveva sempre conservato la speranza di superare questa prova e non era opportuno che lettera aperta gli rivolgesse un saluto anzitempo, quasi per certificare che non sarebbe tornato a scrivere.
Ora però che Plinio ha concluso la sua buona battaglia, desideriamo congedarci da lui con grande affetto e riconoscenza. Ogni settimana, puntuale e meticoloso, dava il suo apporto sul nostro settimanale. Aveva cominciato il servizio con don Armando. Ha continuato poi con don Danilo e infine con me, fino ad un anno fa, poco più.
Non si limitava a scrivere una riflessione sul vangelo della domenica. Ha aggiunto anche una collaborazione su L’incontro ove, in modo amabile, affrontava argomenti di varia natura, mantenendo una penna fresca e chiara.
Aveva poi la capacità di correggere le bozze e in questo era una spada affilata. Quando anche lettera aperta sembrava pronta per la stampa lui trovava innumerevoli sbagli e suggeriva correzioni puntuali. Altrettanto faceva con L’incontro: restituiva le bozze e, in modo professionale, annotava le correzioni. Non dimenticava nulla.
Abbiamo condiviso pellegrinaggi e fatiche, ma anche soddisfazioni e pranzi comuni. Adesso il Signore rivolga a lui la sua benedizione e gli doni pace oltre al centuplo per il servizio reso in questa comunità con tale professionalità e generosità.
Nota della Redazione: gli articoli di Plinio Borghi sono tuttora reperibili nell’archivio di lettera aperta e de L’Incontro ed anche, in parte, nella categoria dedicata in questo blog.
Inserito in Notizie parrocchiali | Commenti disabilitati su Plinio Borghi ci ha lasciato
Inserito il 4 Ottobre 2023 alle ore 16:57 da Don Gianni Antoniazzi
Nel mese di settembre ci sono stati diversi matrimoni, anche significativi. Sono un motivo di speranza non solo per le famiglie coinvolte, ma per l’intera comunità: spiegano che la vita è bella e festosa.
Nel mese scorso abbiamo celebrato 9 matrimoni e altri 4 ce ne saranno da qui a fine anno. Un numero modesto rispetto agli anni ’80 e ’90 ma pur sempre significativo anche perché alcune di queste coppie si sono inserite nella comunità cristiana e hanno portato festa nel territorio. Di più, domenica scorsa abbiamo vissuto la tappa dei lustri di matrimonio e anche in questo caso la festa è stata rilevante.
Gesù spiega così il senso della vita presente: un re organizzò il matrimonio del figlio. Gli invitati più notabili non si presentarono. Allora il sovrano domandò ai servi di chiudere il rapporto con costoro e di compiere un gesto tanto strano quanto splendido: andare per le strade a raccogliere persone modeste come poveri, storpi e zoppi, finché la stanza non fosse piena. Sono le persone semplici e talvolta fragili a edificare il clima della festa. Sono loro che spesso compiono la volontà del Padre, che cioè la vita sia lieta e ricca di speranza.
In questo periodo ricordo che l’abito nuziale va stampato nell’animo, non impiegato solo nel matrimonio. È un compito importante, vista la tristezza per i molti fatti negativi.
don Gianni
Inserito in L'editoriale di don Gianni | Commenti disabilitati su Indossare l’abito nuziale
Inserito il 27 Settembre 2023 alle ore 19:02 da Redazione Carpinetum
Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 1/10/2023. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.
Lettera aperta e altre informazioni sulla parrocchia possono essere consultate anche tramite il nostro bot Telegram ufficiale:
https://t.me/ParrocchiaDiCarpenedoBot
Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.
Inserito in Notizie parrocchiali | Commenti disabilitati su Lettera aperta del primo ottobre 2023
Inserito il 27 Settembre 2023 alle ore 18:03 da Don Gianni Antoniazzi
Talvolta le proposte di fede sembrano sterili: poco efficaci e lontane, soprattutto dai giovani. Avviene quando Gesù risorto è un pretesto, un soprammobile e non il principio e il fine del nostro lavoro.
Ci sono due fatti interessanti da ricordare. Nel 1796 un medico inglese, Edward Jenner, tenace contro il vaiolo, ha “scoperto” il vaccino per sconfiggere quella malattia. Si trattava di iniettare il morbo attenuato per insegnare al corpo la reazione.
Secondo fatto. Nel 1801, passata la Rivoluzione francese, Napoleone firmò un concordato con la Santa Sede. L’anno dopo, nel 1802 emanò degli articoli per concedere il culto religioso e il ripristino della Chiesa in Francia. Quando gli chiesero perché avesse deciso questi passi, il futuro Imperatore fece riferimento alla scoperta di E. Jenner e rispose che Jenner in realtà aveva creato un vaccino. Vale a dire: il modo giusto per spegnere la fede, non era combatterla frontalmente. Bastava inocularne un assaggio attenuato del Vangelo e poi lasciare che la comunità morisse da sola.
All’inizio dell’anno pastorale ricordo questi fatti per non correre il rischio di essere noi a dare un vaccino ai ragazzi. Se la parrocchia proponesse un Vangelo annacquato, i più giovani non vedrebbero l’ora di chiudere il rapporto con Cristo. Se anche in futuro il Signore parlasse alla loro vita, essi avrebbero maturato una sorta di vaccino. Non dobbiamo trasmettere raccontini ma una fede appassionata e mostrare come si incontra il Risorto. Questo vince e convince. Il resto viene dopo.
don Gianni
Inserito in L'editoriale di don Gianni | Commenti disabilitati su Il vaccino per la Fede
Inserito il 20 Settembre 2023 alle ore 18:04 da Redazione Carpinetum
Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 24/9/2023. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.
Lettera aperta e altre informazioni sulla parrocchia possono essere consultate anche tramite il nostro bot Telegram ufficiale:
https://t.me/ParrocchiaDiCarpenedoBot
Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.
Inserito in Notizie parrocchiali | Commenti disabilitati su Lettera aperta del 24 settembre 2023
Inserito il 20 Settembre 2023 alle ore 17:43 da Don Gianni Antoniazzi
In questa domenica ha inizio l’anno pastorale. La proposta che facciamo ai più giovani è la celebrazione della Messa della domenica e l’incontro di catechesi. Vale la pena partecipare?
Qualcuno riderà, ma pazienza. Cito un articolo di Donna Moderna, dal titolo «Mando o no mio figlio a catechismo?». Il celebre settimanale si rivolge alle mamme che devono iscrivere i figli e presenta l’opinione di 4 “esperti”.
Marco Marzano, sociologo, autore di “Quel che resta dei cattolici” (Feltrinelli) scrive: “I bambini di oggi sono abituati a mille stimoli tra tv e web, il catechismo classico rischia di essere un’esperienza noiosa. Nonostante la svolta di Papa Francesco, le parrocchie fanno fatica a rinnovarsi e i catechisti capaci di appassionare i piccoli sono rari. Il risultato? Si arriva a stento alla cresima e poi ci si allontana dalla religione”.
Nicla Vassallo, docente di Filosofia all’Università di Genova pensa invece che “Se impartito da un insegnante bravo e preparato il catechismo non può che far bene a un bambino. Aiuta a riflettere sulla vita ed è un arricchimento culturale” (e così il Cristo diventa un pretesto, non un Salvatore Risorto da incontrare di persona, aggiungo io!).
Poi c’è una catechista di Bologna, Chiara Stancari: “Non c’è nulla di male a scegliere di non frequentare la dottrina, i sacramenti possono essere presi da adulti. Il catechismo non è come un corso di chitarra”.
Infine, c’è un’opinione che mi sembra più seria: «Per scegliere bisogna conoscere: lasciate ai figli la libertà di frequentare e, poi, di decidere» (Anna La Prova, psicoterapeuta in Psicologia cognitiva, Lazio).
Da parte mia il catechismo ha valore a patto che trasmetta l’incontro con Cristo Risorto e mostri la vita con gli occhi di Gesù: è l’apice della bellezza e della festa. Questo impegno spetta sia ai genitori che alla comunità, insieme! Se viene delegato agli uni o solo all’altra è un fallimento.
don Gianni
Inserito in L'editoriale di don Gianni | Commenti disabilitati su Serve andare a catechismo?