Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Santi Gervasio e Protasio, testimoni di un incontro decisivo

Inserito il 19 Giugno 2011 alle ore 08:23 da Don Danilo Barlese

Le vicende della vita hanno portato Gervasio e Protasio a testimoniare il loro incontro con Cristo in una situazione che li portati al sacrificio della loro vita fisica.

Non meno delicata e drammatica, anche nel nostro secolo, è la vita quotidiana di tanti cristiani che desiderano vivere e celebrare la loro fede. Sono molti quelli che rischiano la vita nel momento in cui decidono di partecipare alla Santa Messa della Domenica.

Ringraziando il Signore nel nostro paese è possibile vivere con maggiore libertà la propria fede, il proprio credo religioso. Questo però non diminuisce l’urgenza di rendere testimonianza a Cristo con tutta la nostra vita. Essere testimoni di Cristo non può mai essere un atto per dimostrarsi migliori degli altri, più sapienti degli altri o peggio “contro gli altri”.

Essere testimoni di Cristo significa far toccare con mano la bellezza dell’incontro che sperimentiamo quotidianamente con il Signore Gesù, il Crocifisso Risorto.
Condividere con tutti la gioia della misericordia ricevuta, il senso liberante di una vita salvata dall’amore, la forza di un cammino vissuto in comunità cercando insieme le strade per compiere la volontà di Dio.

Anche le serate di una sagra parrocchiale possono essere l’occasione inventata dal Signore per incontrare qualcuno e raccontare la nostra Speranza, per lavorare insieme e testimoniare la decisività del perdono, per condividere una cena e scoprire i tanti doni che Dio ha posto nel cuore di chi siede accanto a noi, per incrociare sofferenze e trovare le strade per farci “prossimi”.

I santi martiri, patroni della nostra comunità, intercedano per noi e ci aiutino a rendere quella testimonianza che il Signore sta chiedendo oggi a ciascuno di noi, alle nostre famiglie per essere portatori di Speranza e Comunione valorizzando ogni seme d’amore attorno a noi e insieme annunciando con gioia il nome di Gesù come Salvatore e Redentore della nostra vita.
Buona festa a tutti!

Don Danilo

Alla sagra: esperienza di incontro e di servizio

Inserito il 12 Giugno 2011 alle ore 08:00 da Don Danilo Barlese

Carissimi/e,
la XIX edizione della Sagra di Carpenedo giunge nell’anno in cui si conclude la Visita Pastorale del Patriarca Angelo a tutte le parrocchie della Chiesa di Venezia e, attraverso anche il dono della visita di Papa Benedetto, si ravviva la passione in ogni comunità cristiana di vivere e testimoniare il Vangelo in questo nostro tempo.

Questo sguardo più ampio alla realtà dell’essere Chiesa dentro un territorio ci ha spinti a confezionare il “libretto 2011” della Sagra in modo particolare.

La Sagra di Carpenedo di metà giugno è preceduta e seguita da altre Sagre preparate con passione da altre comunità del nostro territorio. Molte di queste comunità sono legate tra loro non solo dalla stessa realtà sociale del quartiere di oggi ma anche dal percorso “storico” dell’annuncio del Vangelo che vede nei terreni occupati dalla chiesa dei Ss. Gervasio e Protasio il luogo in cui è nato il primo nucleo di famiglie cristiane già nell’anno 1000 in una zona ai confini di un immenso bosco che si estendeva da Aquileia a Ravenna ed era attraversato dalle strade romane.

Da questo primo nucleo e da quello della zona del castello di Mestre sono poi nate altre comunità cristiane. L’ampiezza del territorio e l’aumento della popolazione del secolo scorso hanno spinto prima e dopo la seconda guerra mondiale alla ulteriore suddivisione nelle attuali parrocchie. Un gruppo di parrocchie legate ad un medesimo territorio viene denominato “Vicariato”. Il libretto di quest’anno desidera presentare ad una ad una le parrocchie del vicariato di Carpenedo per ricordare questa storia comune, per far crescere il senso di Chiesa locale conoscendo la “bellezza” di ogni comunità, per rinnovare il desiderio di trasmettere con gioia il Vangelo per le strade del nostro mondo con un respiro sempre più universale.

Nel ringraziare i parroci e le persone delle altre comunità che ci hanno aiutato a “costruire” questo libretto vi invito di cuore alla “Sagra 2011” che continuerà a sostenere le spese necessarie al restauro della nostra chiesa. Un saluto e un grande grazie a tutti i volontari che troveremo in azione tra piatti, tavoli, musiche e giochi. Una preghiera per quanti tra noi vivono momenti di difficoltà e di sofferenza.

Don Danilo

“Io sono con voi tutti i giorni”

Inserito il 5 Giugno 2011 alle ore 08:00 da Don Danilo Barlese

Il racconto del Vangelo ci mette volutamente davanti a questo apparente paradosso: negli stessi attimi in cui Gesù si prepara ad ascendere al cielo, sottraendosi agli sguardi degli apostoli, annuncia solennemente: “IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI FINO ALLA FINE DEL MONDO”.

Non solo Gesù, il Crocifisso Risorto, assicura di agire ancora per la salvezza ma anzi, proprio come conseguenza dell’Ascensione e dell’effusione dello Spirito, garantisce la sua PRESENZA nella vita di ogni discepolo e nella comunità nel suo insieme e perciò nella storia.

Gesù ascende al cielo, “l’umanità” entra per sempre nel cuore della Trinità e nello stesso tempo la Santissima Trinità “abita” nel cuore di ogni battezzato per la salvezza di tutti gli uomini.

La PRESENZA di Gesù nella mia vita non è una presenza stile “soprammobile”. Ogni persona presente accanto a me e a maggior ragione “la persona di Gesù” è una presenza che mi coinvolge, che mi spinge ad uscire da me stesso, che mi chiama all’ascolto, al dialogo, alla risposta. Quanto qui mi lascio coinvolgere dalle “presenze” donate alla mia vita, tanto più comprendo chi sono io e colgo che il senso della vita è appartenere a qualcuno, consegnarsi per amore a qualcuno.

Così ha fatto Gesù quando “si è consegnato nelle nostre mani” nella notte della Passione e quando “si consegna nelle nostre mani” nel momento della Santa Comunione.

E’ una presenza che non mi può lasciare indifferente. Come ogni incontro vero mi chiama ad “andare oltre”, mi chiama ad amore sempre più grande. Mi chiama ad andare oltre testimoniando a tutti questa Presenza di Colui che è asceso alla destra del Padre.

Sono certo che Domenica scorsa questa infinita presenza d’amore il Signore l’ha fatta percepire ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze che hanno ricevuto i Sacramenti anche attraverso la presenza di adulti che hanno mostrato la gioia di cantare con loro la bellezza di Dio, la gioia di affidare a Dio anni di cammino e di “presenza” accanto a loro. Ora il cammino continua ma non senza una loro risposta e una nostra testimonianza ancora più forte.

Don Danilo

“Narrerò quanto per me ha fatto” (Salmo 65)

Inserito il 29 Maggio 2011 alle ore 08:03 da Don Danilo Barlese

In queste Domeniche di maggio piene di sole la comunità sta vivendo i momenti di festa che portano a compimento un anno di cammino: il Germoglio, le tappe dei bambini delle elementari, i Sacramenti per i ragazzi di prima e terza media, i gruppi sposi, le uscite dell’Agesci e tante altre occasioni di incontro gioioso e di verifica.

In questo turbinio di incontri giunge improvvisa la chiamata del Patriarca ad altro incarico.

Il Signore mi chiede di compiere un nuovo “tornante” nella mia vita. Non sarà facile lasciare questa comunità che amo e con cui ho camminato per le strade che il Signore ci ha mostrato. Quanti volti e quante mani mi hanno testimoniato la Fede, la Speranza e la Carità!

Sono sempre stato contento della chiamata al sacerdozio che il Signore mi ha donato; spero di esserlo per sempre con l’aiuto della sua Grazia e con l’aiuto di tante persone come è stato qui a Carpenedo. Desidero proseguire con entusiasmo e con tutto il cuore il mio ministero anche se il “distacco” da questa bella famiglia costa dolore e fatica.

Nell’occasione del saluto a settembre spero di aver modo di esprimere al meglio a tutti i miei sentimenti e il mio grazie. Per ora vi chiedo di continuare a pregare per me e per il compito che mi attende a servizio del Vangelo e della diocesi: spero di interpretarlo con lo sguardo della fede, con passione e con creatività.

Grazie. Grazie a tutti.

Don Danilo

GRAZIE, PAPA BENEDETTO per essere venuto a confermarci nella Fede

Inserito il 15 Maggio 2011 alle ore 08:01 da Don Danilo Barlese

La celebrazione dell’Eucarestia al parco di San Giuliano è stato il gesto più semplice e più alto della visita di Papa Benedetto a Venezia e Aquileia. Esperienza di una Chiesa radunata nell’unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, presieduta dal successore di Pietro.

Abbiamo lasciato le nostre case e con biciclette, auto e bus ci siamo raccolti sulla spianata e sulla collinetta del parco. Da parrocchie vicine e da paesi lontani.
Non sono mancati il sacrificio e la fatica per coinvolgerci in questo incontro. I più anziani hanno fatto fatica a raggiungere il parco e rimanere sotto il sole, i più giovani non hanno trovato canti conosciuti e adatti per loro, i bambini hanno pazientato ore prima di mangiare e giocare.

Tantissimi hanno trascorso le ore della celebrazione al servizio degli altri, in particolare gli scout con una massiccia presenza del nostro “Mestre 2”.
Qualcuno ha potuto seguire al meglio da vicino, altri da lontano, molti infermi e malati da casa propria attraverso il televisore…

Certamente diversi aspetti possono essere migliorati ed essere spunto per doverose verifiche in vista di eventi di questo genere.

Attraverso questo, nel sole di Domenica scorsa il dono di Dio è giunto al nostro cuore.

Sono rimasti nel cuore il silenzio prima dell’inizio della celebrazione, il suono delle campane, la folla radunata composta da volti di ogni età e condizione, la presenza del vecchio Papa che sottolineava con il tono della voce il nome di Cristo e l’invito alla gioia, – quella gioia che giungeva quando si riusciva ad incrociare il suo sguardo mentre passava in mezzo a noi -, l’esperienza tangibile di essere radunati insieme dall’annuncio del Vangelo e non dalle nostre “affinità”, la chiamata a trasmettere la Speranza ricevuta, l’attesa del “Pane” dell’Eucarestia per ripartire nel perdono e nella comunione.

Ci siamo radunati al parco di San Giuliano per poter meglio tracciare i sentieri della Speranza per le strade del mondo.

Grazie Papa Benedetto per averci confermato in questa fede, grazie per averci ricordato la bellezza dei doni di cui siamo custodi, grazie per averci nuovamente invitato, nel nome del Signore, a trasmettere a tutti la fede, la speranza e la carità che ci sono state donate.

Davvero Cristo è risorto!

Don Danilo

Il mese di maggio per essere più testimoni di Gesù

Inserito il 7 Maggio 2011 alle ore 15:25 da Don Danilo Barlese

La beatificazione di Giovanni Paolo II e la visita di Papa Benedetto aprono questo mese di maggio facendoci fare esperienza del “respiro” della Chiesa universale e ci trasmettono un rinnovato invito ad essere testimoni “fino agli estremi confini della terra”.

Questa testimonianza la tocchiamo con mano nei gesti dei nostri amici più giovani durante il mese di maggio: la riconsegna del Credo dei bambini di quarta, la prima confessione dei ragazzini di quinta, il dono dei Sacramenti ai ragazzi di prima media, il coinvolgimento al servizio dei ragazzi delle medie e dei giovanissimi. Questa loro risposta alla chiamata di Gesù vissuta attraverso esperienze semplici ma importanti è frutto di un lungo cammino in famiglia e dell’attenzione di molti altri adulti e giovani della comunità.

Custodire e trasmettere il respiro del Vangelo in famiglia e in parrocchia è un compito sempre più affascinante e decisivo: mette le fondamenta di un “edificio” che permetterà di testimoniare Gesù nella vita di ogni giorno: a casa, a scuola, al lavoro, nello sport e nel tempo libero.

Far merenda insieme ai bambini, portare a una famiglia povera un saluto e un dolce, pregare un mistero del Rosario per strada o in casa, ascoltare i bambini che raccontano la loro fede, cantare insieme, pulire insieme il campo del patronato o un altare della chiesa… L’elenco potrebbe continuare. Sono gesti solo apparentemente “piccoli” oppure “limitati” al patronato o alla chiesa. In realtà gesti così formano un cuore grande e uno sguardo coraggioso.

Sperimentare che sono “voluto bene”, che tutto mi riguarda e che sono chiamato a incontrare tutti, che “con me” c’è sempre Gesù, la forza del suo Spirito, l’amore materno di Maria, dona un respiro capace di una vita piena in tutti gli ambiti e le ore della giornata.

In realtà non sono gesti da bambini: sono gesti “adulti” da far sperimentare ai bambini.

Affidiamo all’intercessione di Maria tutti questi appuntamenti e questi gesti di maggio: diventino sempre più un dono per tutte le nostre famiglie, per la nostra comunità, per la bellezza della testimonianza da rendere al mondo intero attraverso la fede, la speranza, la carità.

La Santa Eucarestia vissuta insieme in queste Domeniche così ricche dei doni di Dio faccia sgorgare in noi il desiderio di ringraziare, la gioia di incontrarci, la passione di condividere.
BUON “MESE DI MAGGIO” A TUTTI!

Don Danilo

 

Tocchiamo con mano l’annuncio pasquale

Inserito il 1 Maggio 2011 alle ore 08:00 da Don Danilo Barlese

La gioia e il significato dell’annuncio pasquale in questi giorni si fanno particolarmente tangibili nei volti dei nostri cresimandi di terza media, nella festa per la beatificazione di Giovanni Paolo II e nella visita di Papa Benedetto. Viviamo questi avvenimenti per essere sempre più una comunità di discepoli di Gesù. Queste sono “occasioni dello Spirito Santo” per crescere nella comunione, per ritrovare la forza della preghiera, per rendere testimonianza con umiltà e con gioia.

Accompagniamo con simpatia tutte le famiglie dei bambini e dei ragazzi che partecipano alla vita della nostra comunità. Il mese di maggio, dedicato a Maria, porterà a molti di loro i grandi doni della vita cristiana (i Sacramenti) e ci farà crescere nella conoscenza reciproca e nella condivisione attraverso i momenti di gioco, di incontro comunitario, di preghiera.

Un abbraccio alle tante situazioni di sofferenza e di povertà che conosciamo e non conosciamo. Cerchiamo di crescere insieme in quell’educazione al “gratuito” che ci rende tutti più attenti e più pronti verso chi è nel bisogno. Maria, madre della Chiesa, interceda per noi e ci aiuti a vivere con fede e con disponibilità questi prossimi giorni così carichi di doni.

Don Danilo

La gioia della Pasqua per uno sguardo pieno di speranza e di fiducia

Inserito il 24 Aprile 2011 alle ore 08:00 da Don Danilo Barlese

Carissimi/e, nella gioia di questa Santa Pasqua 2011 desidero porgervi i miei auguri più cari.

Quest’anno la festa della Pasqua è allietata da altri due eventi che portano gioia e passione evangelica a tutta la nostra Chiesa: la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II e la visita a Venezia di Papa Benedetto XVI. L’esultanza della Pasqua prosegue il suo ritmo domenicale con questi due appuntamenti che ci fanno respirare la santità e l’universalità della Chiesa.

Papa Giovanni Paolo II lo sentiamo ancora profondamente vicino a tutti i sofferenti e gli infermi per aver portato come loro, con loro e per loro, il peso del dolore e della malattia. Come dimenticare il modo con cui stringeva il suo Crocifisso davanti al televisore mentre seguiva la “sua” ultima Via Crucis al Colosseo?

E’ stato per noi segno prezioso dell’unico Buon Pastore come ora lo è Benedetto XVI. Papa Benedetto con la sua semplicità, chiarezza e trasparenza sta guidando la Chiesa in uno dei momenti più delicati della storia nel solco dei Papi che lo hanno preceduto e tra pochi giorni ci incontrerà per “confermarci nella fede”.

La Settimana Santa ci ha fatto sperimentare sempre più la bellezza di essere Chiesa, comunità dei discepoli del Risorto, fedeli alla testimonianza degli apostoli.

Desidero raggiungere con queste righe tutte le nostre famiglie, in particolare quelle più in difficoltà  per motivi di salute, per problemi nel lavoro, per fatiche negli affetti e nei rapporti.

Preghiamo gli uni per gli altri perché la Carità in Cristo e lo sguardo di Speranza e di fiducia che dona la fede pasquale siano un reale e tangibile aiuto per attraversare ogni difficoltà, per “portare” insieme ogni sofferenza.

Abbiamo bisogno della salvezza, della misericordia di Gesù. Abbiamo il dono di poterla vivere quando partecipiamo al cammino della comunità cristiana: non mancano certamente le fragilità e i limiti di ciascuno ma li deponiamo insieme nelle mani del Crocifisso Risorto. E’ Lui la nostra Speranza. E noi “non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”.

La partecipazione corale e gioiosa alla Santa Messa di Domenica 8 maggio con Papa Benedetto al parco di San Giuliano diventi un segno concreto e speciale della gioia di appartenere a Cristo nella Chiesa, in una Chiesa “universale”, chiamata a portare Speranza dentro questo nostro tempo vivendo la Carità insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.

Vi saluto ad uno ad uno e insieme a voi annuncio con gioia: “Alleluia! Il Signore è veramente risorto!”

Con gioia e con affetto, a nome anche di don Stefano e del diacono Franco

BUONA PASQUA a tutti!
Don Danilo Barlese

“Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?” Quelli risposero: “Barabba!”

Inserito il 17 Aprile 2011 alle ore 08:11 da Don Danilo Barlese

“Bar-Abba” in lingua ebraica significa genericamente “figlio di suo padre” ed era un nome usato particolarmente nei casi dei figli di N.N., dei figli non riconosciuti.

Pilato libera Barabba al posto di Gesù. Non si rende conto che sta compiendo un gesto che sarà ricordato lungo tutta la storia. Non si rende conto che Gesù, il Figlio di Dio, porterà sulla Croce i peccati di tutti noi, porterà sulle sue spalle tutte le conseguenze delle nostre lontananze dal Padre.

Il Crocifisso ci salverà e donerà a tutti noi, che con il peccato eravamo diventati “figli di nessuno” (Barabba) e “mal-fattori”, di essere liberati dal male, di entrare a far parte della famiglia dei figli di Dio Padre. Non è Pilato che libera Barabba. è l’amore di Gesù che libera tutti noi. Siamo noi, i “Barabba”, orgogliosi “figli di nessuno” a causa del peccato, dell’egoismo, dell’individualismo.

Riconosciamoci bisognosi di essere liberati, invochiamo la salvezza di Gesù in questa Santa Pasqua in modo da diventare testimoni di Cristo e del suo amore. Destiamoci dal sonno delle nostre pigrizie e del nostro perbenismo: abbiamo immensamente bisogno di percorrere insieme questa Settimana Santa per lasciarci amare da Gesù e ritrovare la gioia di annunciare il Vangelo.

BUONA SETTIMANA SANTA A TUTTI!

Don Danilo

Darà la vita ai nostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito

Inserito il 10 Aprile 2011 alle ore 08:00 da Don Danilo Barlese

Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. (Rm 8, 8-11)

San Paolo in questo brano presenta “carne” e “Spirito” come due mondi esi­stenziali opposti, ciascuno con i suoi dinamismi e le proprie finalità.
«Quelli che sono sotto il do­minio della ”carne”», in concreto, sono ostili a Dio, rifiu­tando di sottomettersi alla sua legge che si sinte­tizza nel comandamento dell’amore. Anzi, sono impossibilitati ad obbedire al suo volere e a costruire un’esi­stenza a lui gradita. Nell’estraneità totale alla fonte della vita non potranno che andare incontro ad un destino di morte.

Invece «quelli che hanno un’esistenza a misura dello Spirito» si comportano conseguentemente: mirano a vivere con uno stile ”spirituale” di obbedienza a Dio e di amore per gli altri. Il traguardo ultimo sarà la vita eterna. Paolo applica il discorso ai destinatari della lettera: «Ora, voi non siete sotto il dominio della ”carne”, ma dello Spirito».

Per grazia essi sono stati liberati dalla sfera d’azione dell’egocentrismo e fanno parte della sfera d’influsso dello Spirito. Poi l’Apostolo precisa:  “Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene”. Paolo enuncia il principio teologico generale della stretta connessione tra l’avere lo Spirito di Cristo e l’appartenere a Cristo.

Nell’esistenza dei credenti lo Spirito è forza creatrice di spazi di amore e di obbedienza al Signore. Dall’appartenenza a Cristo scaturiscono alcune conseguenze: innanzitutto “se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia”.

Non manca chi scor­ge in questa affermazione la morte fisica a cui il Peccato destina l’uomo. Ma sembra preferibile, data l’apertura: «Se Cristo è in voi», vedervi l’evento salvifico della “morte” batte­simale del credente.

Corpo ha qui una precisa con­notazione negativa: equivale al «corpo dominato dal Peccato». Detto in termini paolini, “corpo” equivale a “carne” e indica la persona priva dello Spirito e appartenente al vecchio mondo. L’unione e l’appartenenza a Cristo però non significa solo morte al Peccato, ma anche vita nuova. La partecipazione del battezzato alla morte e risurrezione è resa possibile dalla presenza vivificatrice dello Spi­rito (lo Spirito del Risorto).

L’affermazione successiva completa il quadro dell’esperienza di salvezza. Se è vero che già al presente il credente sperimenta la vita del nuovo mondo, altrettanto vero è che que­sta avrà la sua pienezza nella risurrezione finale. Es­sere fin d’ora  abitazione dello Spirito vuol dire vedersi schiudere davanti un destino di Vita.

Sappiano i credenti di Roma che il traguardo a cui conduce l’esistenza “carnale” è la morte eterna, men­tre la vita eterna arriderà all’uomo coerente con il suo essere “spirituale”.

Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolen­za, bontà, fiducia, mitezza, padronanza di sé (Galati 5).

Don Danilo

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